venerdì, luglio 29, 2005

Tritatutto - genitori e bambini sono le vittime

Eppur si muove. Ogni giorno arrivano notizie di piccoli risultati. Un po da tutto il mondo e anche in Italia. Mi fa molto piacere per Aldo Forte sapere che anche le sue vicende si sono finalmente concluse dopo 10 anni di incredibile tenacia e presistenza. "Carissimi , oggi 26 luglio 2005 la Corte di Appello di Bologna si è espressa sull'affidamento di Devid. Forse per la prima volta un tribunale ha rigettato tutte le richieste di una donna e l'ha condannata al pagamento di tutte le spese processuali di 1° e secondo grado . Dopo molti anni finalmente quasi giustizia è stata fatta . Sono felice perchè quale motivazione della sentenza della corte di appello del rigetto è stata la strumentalità dei ricorsi della stessa."

Leggere la storia di aldo fa venire i brividi, immedesimandosi in lui, ma sopratutto pensando al gravissimo trauma subito dai suoi figli.
Se tutti i padri avessero combattutto come lui sicuramente adesso le cose nella nostra società sarebbero diverse! Queste situazioni incredibili, fanno capire cosa puo' motivare gli estremi gesti di rabbia di chi non ce la fa a resistere al sistema tritatutto. Immaginate di essere "dichiarati pazzi" e come tali considerati da tutti, continuare a difendersi. Perdere il lavoro. Continuare a vedere rigettate le vostre richieste di verifica. Sapere di essere stati sottoposti ai piu' stringenti controlli medici per questioni di lavoro e venire dichiarati pazzi, sulla base di una persona del sistema che non aveva non solo alcun titolo per esprimere qualle valutazione, ma neppure il minimo barlume di prova. Le parole scritte su un pezzo di carta legale sono "verita' legale" piu' incontrovertibile della verita' scientifica. Un errore puo' sempre succedere, ma la cosa aberrante e' la pervicacia di un sistema che sulla base di un errore assurdo, continua a fare di tutto per non accorgersi dell'errore e provvedere tempestivamente alle contromisure, procedurali e puntuali.

Quelli che ogni anno esplodono, perche' non trovano via di uscita. Non sono folli. Sono vittime di un mobbing genitoriale di stato, causato da evidenti negligenze procedurali e scarsa professionalita/serieta' di chi deve dare un servizio pubblico. Riassumendo in breve la storia, si capisce che anche la mamma, ex compagna di Aldo e' anchessa vittima del sistema. Come sempre avviene in questi casi. Si capisce che la mamma prima di tutti aveva bisogno di AIUTO e sostegno, insieme alla sua famiglia, per il bene dei figli minori.

Invece, questo sistema "giudiziale" ha mostrato i gravi danni che derivano da un approccio totalmente imperniato sul diritto e sulla burocrazia. Valutando un "sistema", sia esso una fabbrica automatica, un ospedale o un moderno ed efficiente "processo di separazione dei genitori con figli minori" ne devo valutare il livello di qualita' in termini di tempo di processo, tempi di attesa, efficacia (costi/benefici) e sopratutto qualita' del prodotto finale. Il processo di separazioni giudiziale ne esce con punteggi da era preindustriale. Se lo paragonassimo a un ospedale, i suoi medici sarebbero tutti inquisiti per negligenza e i pazienti con mortalita' africana. Il benchmarking con un ospedale e' piu' che corretto, essendo entrambi i processi operanti su "persone" il cui "benessere" finale e' un parametro essenziale della valutazione. Viene misurato il benessere psichico di madre, padre e figli dopo la separazione? NO! Non interessa a nessuno. Non esiste neppure il concetto di sistema di qualita' nei sistemi giudiziari! Il cui compito di un sistema di qualita' e' proprio quello di definire protocolli e procedure per minimizzare gli "errori di sistema" e gli "errori stocastici", massimizzando la qualita' del prodotto finale: il benessere del minore e dei suoi genitori, che ad esso sono essenziali.

Quando si vola, ogni volta che avviene un pur minimo incidente (occorrenza di problema) si traccia il problema, si fa una indagine per risalire alla causa, si aggiornano immediatamente le procedure. Solo per questo possiamo avere una relativa sicurezza del volo. Siccome e' in gioco la vita delle persone diventa essenziale garantire livelli di affidabilita' e di qualita' molto elevati.

Nella storia di aldo, un errore di valutazione, dovuto a un evidente pregiudizio di una sola persona che non aveva alcun senso di responsabilita', o che semplicemente applicava una "regola standard" ha provocato dieci anni di sofferenze incredibili ai figli, che qualsiasi padre di riflesso avrebbe sofferto per il senso di assoluta impotenza. Quanti padri nella situazione di Aldo avrebbero desistito dopo uno o due anni? Le statistiche ci dicono il 50%.

E' ora che il mondo chiuso delle separazioni si confronti con il mondo reale. Entrare in un tribunale da la stessa sensazione di rivivere l'atmosfera Orwelliana di Brazil, mitico film di Gillam. Presenziare e partecipare a un dibattito sulla legge per chi non e' avvocato, magistrato o psicogiurista, e' "invasione di territorio sacro" e il commento piu' benevolo che si puo' sentire e' "sembra di essere da Maurizio Costanzo." Questo rifiuto della cross-professionalita' del benchmarking e' l'essenza della negazione della qualita' del processo. Causa primaria di tutti gli scompensi che sono identici in tutto il mondo che adotta le stesse procedure.

Chi sono per dire questo? Un ingegnere che guarda alla nuda realta' senza precondizionamenti ne devianze emotive. Cosa tiene assieme una coppia genitoriale? Le leggi? Il bastone? Non penso che quando due mettono in cantiere un figlio siano li a fare la coda per la carta bollata. Le forze di aggregazione familiare sono essenzialmente le risultanti di transazioni psicologiche tra l'interno e l'esterno della famglia. La loro dinamica e' piu' influenzata da aspetti "psicologici" che legali. Semmai un fattore di crisi o stabilita' sono i soldi e l'amore. Cambiamenti stressanti sono il cambiamento di lavoro, la perdita di una persona cara, la nascita di un figlio, il cambio di abitazione. Quando una coppia scoppia, le comunicazioni tra i genitori sono quasi "riflessi automatici" con transazioni bloccate su riflessi quasi pavloviani. Se in quelle condizioni decidono di "superare il momento stressante" separandosi, aggiungono a una situazione stressata al limite un ulteriore picco di stress derivato dalla decisione di separarsi. E' quasi normale che in condizioni non di quiete e relax, i due genitori siano ulteriormente destabilizzati sul piano psichico. Per non parlare di cosa avviene quando ci sono anche condizioni iniziali di personalita' anche lievemente disturbate o con problemi di autostima/dipendenza. Come reagisce una personalita' paranoica in una fase di separazione? Una madre dipendente e fagocitante? Un padre? Non e' una questione di genere. Ma di transazioni che si instaurano in condizioni di elevato stress.

Di norma una coppia si rivolge all'esterno. Parenti stretti. Amici. Confessore. Psicoterapeuta. Analista. Avvocato. Chiede auto. Facciamo un test. Secondo voi, a buon senso, chi dovrebbero essere le persone esterne alla coppia, che un buon manuale di qualita' dovrebbe prescrivere al primo punto di insorgenza di crisi nella coppia? "Tra moglie e marito non mettere il dito" recitava la saggezza popolare, di cui abbiamo perso le dimostrazioni scientifiche di validita'.

Forse in America l'analista avrebbe qualche preferenza. Qui da noi, per certo Amici, Parenti, Avvocato sono la sequenza piu' frequente. Non certo le persone piu' competenti e specificamente preparate per dare sostegno valido alla coppia genitoriale. La coppia ha la comunicazione emotiva bloccata. Non riescono a sentirsi in sintonia. Come prima cosa si deve rimettere ordine nella comunicazione. Nel protocollo di handshake tra i due. Farli parlare e ascoltare a turno. Riprogrammare il loro linguaggio, per tenere sotto controllo le classiche distorsioni cognitive come il pensiero polarizzato, tutto o nulla, generalizzazioni e altre distorsioni logiche. Riportare tutto su un piano razionale e poi di condivisione emotiva. Ci sono numerosi testi e scuole di riferimento.

Questa azione di sostegno, pragmatica ha una certa resa. Che puo' poi pilotare psicoterapie piu' mirate anche di tipo analitico. Se comunque fallisce, il suo naturale sbocco e' la mediazione genitoriale per mantenere comunque la comunicazione essenziale riguardante i figli.

Troppo spesso, la paura del "medico del cervello" e il mito del "divorzio facile" consumistico e "se son piccoli i bimbi soffrono anche meno", fa saltare a pie' pari con grande slancio ogni tentativo di far funzionare una coppia, che fino a quel momento di "picco stressante" funzionava bene. Un po come si fa con l'elettronica oggi, e' di moda buttar via una famiglia e farne un'altra. Ci sono recidivi seriali che arrivano a incasinarsi con tre o quattro situazioni da ricovero, tutte in tribunale. Ovvio che poi non ti rimane che l'estremo rimedio. La soluzione finale.

Tipicamente, il saltare a pie' pari ogni sostegno psicologico, formazione o mediazione, e andare a parlare con l'avvocato nel picco di massimo stress e conseguente disequilibrio psichico, fa scatenare meccanismi di "rivalsa isterica" ovvero "l'acting out" dei problemi psicologici in azioni giuridiche. Avvocato, faccia questo, faccia quello. L'avvocato se esperto e autorevole puo' anche in qualche modo mitigare, ma nulla vieta che un cliente intransigente trovi pane per i suoi denti. E cosi' esplode il conflitto. Piu' una persona e' insicura e piu' sara' indecisa, incentivata a non mettersi in discussione e lanciarsi a testa bassa "contro" l'altro genitore. Tira e molla sui figli. Tira e molla sui soldi. Consensuali che diventano giudiziali. O che fanno scaturire una denuncia per pedofilia, violenze e quanto altro. PAS (Sindrome di Alienazione Genitoriale) per alienare i figli. Tutti problemi nati da situazioni che non hanno nulla a che vedere con il diritto e con la legge.

Ci sono tre livelli di realta'. Quella reale, che nessuno di noi conosce se non per approsimazione. Quella percepita, che e' fortemente soggettiva, condizionata da quanto arriviamo a conoscere e come questa conoscenza viene modulata dalle nostre emozioni. Poi c'e' una cosa che esiste solo nei tribunali, che e' la "realta' processuale" ovvero la realta' verificate da prove ammesse legalemente. Che spesso e' ben diversa dalla "realta' misurata o scientifica" ovvero il nostro miglior modello di identificazione della realta' cn gli adeguati parametri. Ad esempio. Se uno che ha titolo dichiara che il signor x e' pazzo, anche se non ha alcuna misura oggettiva e ripetibile da cui ricava la diagnosi, puo' essere scritto agli atti come verita' giuridica. Che ha valore sociale. Un violentatore o un pedofilo o uno psicopatico o psicoinstabile difficilmente avra' accesso ai figli.

Insomma in tribunale si entra in una realta' particolare, burocratica, che offre garanzie sul piano legale e del diritto solo sul piano formale.

Date queste premesse, risulta ovvio che il risultato finale del sistema dipende molto dalle condizioni di ingresso dei due genitori e dalle condizioni al contorno di assistenti sociali, consulenti di parte, consulenti del giudice e avvocati. Il magistrato avra' rarissime occasioni per conoscere direttamente la realta, basandosi esclusivamente sulla realta' degli atti e quindi dalla presentazione della realta' offerta nella fase di "acting out" di tutti gli attori.

Come mai allora tante coppie di genitori si separano pacificamente realizzando la piena ed equa compartecipazione alla vita dei figli? Perche' hanno maturato assieme ed elaborato il progetto di separarsi, senza fretta, mantenendo rispetto, fiducia reciproca e totale responsabilita' genitoriale, che non viene mai delegata, se non su un piano meramente formale. Possono avere il giudice che scrive quello che vuole sulla omologa, perche' finira' in un cassetto, insieme agli altri certificati di stato di famiglia. Continueranno ad essere genitori.

Questo e solo questo realizza il massimo bene del minore, pur nella separazione dei genitori che comunque dispiace. Sia la mamma che il papa' sono fondamentali se idonei e si impegnano ad essere genitori, decicando tempo, imparando e confrontandosi tra loro e con esperti.

Questo deve essere l'obiettivo di una legge ce tuteli veramente i minori e la bigenitorialita'. Un processo che incentivi la riduzione del conflitto trai genitori. La legislatura piu' avanzata si sta proponendo in US, Tennesse e California. Parla di
"Time-Shift Shared Parenting". This is identical to the equal custody bill which had previously been filed and debated in Tennessee. It ceases any power of judges over children who have fit parents, by the parents time-dividing the primary decision-making (residential) status between them. It also stops almost all custody battles before they even begin, because there is no morecustody to fight over.

Ovvero, appurando scientificamente con test piu' scientificamente accurati che i due genitori sono idonei, non patologizzanti, il giudice non deve decidere nulla perche' si attua PER LEGGE UN AFFIDO ALTERNATO dividendo quindi temporalemente la piena responsabilita' parentale cosi' come farebbero due genitori non separati civilmente quando si trovano a distanza per qualche motivo, ad esempio di lavoro. Questo elimina immediatamente ogni motivo di contenzioso riguardante i figli, ovvero decisioni, tempo, casa e soldi.

Questo e solo questo, disincentiva l'escalation di rivalsa giudiziale, incentivando invece il ricorso a terapia di coppia o mediazione genitoriale, che effettivamente non puo' essere imposta per definizione stessa del procedimento di mediazione. Si puo' mediare solo se vi e' un punto equo di partenza (parita' tra le parti) e si rende piu' efficace in termini di rapporto costi/benefici trovare insieme una comunicazione e un compromesso autonomamente e non imposto da un terzo e quindi subito in modo passivo.


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